Idolatrati, ammirati, invidiati: gli chef sono la figura professionale alla quale moltissimi giovani aspirano. Prima era raro che un ragazzo o, addirittura, un bambino ambisse a questa professione, invece, da qualche hanno c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni ad Istituti alberghieri e corsi professionali che riguardano la cucina e tutte le sue varie diramazioni: pizza, pasticceria, panificazione, ecc…. Le motivazioni sono semplici. La tv, i giornali, la radio ed i social non fanno altro che parlare di questo o quel ristorante, di chef stellati con conti correnti milionari e di un settore che non sembra conoscere crisi, anzi continua a crescere. Il meccanismo ormai è stato innescato e non sembra rallentare ma purtroppo, come spesso accade nella vita, la realtà è ben diversa da quello che si vede accendendo la tv. La vita del cuoco, infatti, non è certo rose e fiori. Al contrario, potremmo dire, un inferno: doppi turni estenuanti, dalla mattina a tarda sera, niente ferie e certamente nessuna domenica o festività libera. Anche le paghe nella realtà non sono poi così allettanti perché, diciamoci la verità, di Bottura, Cracco, Oldani non ce ne sono poi molti e comunque anche loro sono il risultato di anni infiniti di gavetta, studio e sacrificio. Per non dire che anche a quei livelli lo stress fisico ma soprattutto psicologico al quale si è sottoposti, è incredibile.
Una sfida continua a superare gli altri ma anche se stessi; la lotta per entrare nell’Olimpo delle guide non finisce certo con il raggiungimento di una Stella, una Forchetta o un Cappello ma continua fino a quando non si avrà ottenuto il massimo ed anche dopo per mantenere il risultato raggiunto. Ovviamente il carattere gioca un ruolo importantissimo, alcuni amano l’adrenalina ed il fatto di stare perennemente sotto pressione, altri invece vengono schiacciati dal peso delle aspettative, dalla stanchezza ma anche dalla voglia di riappropriarsi di una vita che abbia dei ritmi normali e spazio per gli affetti. Ecco perché può accadere che chef del calibro di Gualtiero Marchesi, Marco Pierre White o Sébastien Bras rinuncino alle tanto bramate stelle Michelin, continuando a creare in modo più libero e senza quella schiacciante pressione alla quale sottopone il sistema di ispettori e guide, o che tanti altri lascino ristoranti, li chiudano o cambino vita.
Mai come in questi anni c’è stato un movimento così intenso in questa direzione. Iniziamo proprio da una chef nostra conterranea, la catanese Bianca Celano.
L’anno scorso dopo cinque anni di attività ha deciso di chiudere il suo ristorante QQucina Qui per prendere un periodo di riposo, realizzare nuovi progetti e dedicarsi alla famiglia.
Juri Chiotti è un altro di quelli che hanno abbandonato un ristorante blasonato, nel quale aveva raggiunto a soli 25 anni ben due stelle Michelin. Chiotti non ha abbandonato la passione per la cucina ma adesso si dedica alla gestione dell’agriturismo con ristorante REIS Cibo Libero di Montagna nel quale, continua a cucinare ma dove si dedica anche all’agricoltura, all’allevamento; un luogo in cui non vivere la cucina come un ambiente distaccato dalle materie prime che utilizza ma tutto il contrario.
Proprio degli ultimi giorni è la notizia che un altro grande chef di casa nostra abbia deciso di abbandonare il ristorante La Siriola a San Cassiano (Alta Badia). Stiamo parlando di Matteo Metullio che, dopo aver conquistato le due stelle, ha stupito tutti con la sua decisione di abbandonare il ristorante per tornare a Trieste, sua città natia, con l’intento di occuparsi maggiormente della sua famiglia ed in particolare del suo bimbo nato da neanche un anno. Anche Metullio continuerà a seguire il mondo della ristorazione ma almeno in questa fase lo farà da consulente. Questa corrente non riguarda solo l’Italia ma anche gli altri paesi.
Sempre negli ultimi mesi lo stellato spagnolo Dani Garcia ha annunciato la chiusura del proprio ristorante a Marbella per aprire un’altra attività. Quale? Una Steak House!
Questa breve panoramica (ci sarebbero moltissimi altri casi da raccontare) svela quello che si nasconde dietro le immagini patinate delle cucine perfette e degli chef super star e possiamo dire che sì, è capitato anche a noi di sentire discorsi simili da alcuni dei cuochi che abbiamo conosciuto. Ad esempio, uno chef molto importante ci ha confessato di desiderare fortemente di chiudere il suo ristorante per mettersi a cucinare…panini! Avete capito bene, proprio così…vi piacerebbe sapere di chi si tratta, vero? Purtroppo per voi non lo sveleremo mai ahah, ma sarebbe un super SCOOP!