Partiamo dal presupposto che noi consideriamo la cucina un’arte, dunque non riteniamo corretto parlare di cibo nell’arte bensì di due tipologie d’arte che si incontrano e si arricchiscono vicendevolmente. L’arte figurativa, da sempre, prende spunto dal cibo, dalla cucina, dagli ingredienti ma anche dall’atto stesso del mangiare. Questa, infatti, è costellata, sin dalla notte dei tempi, da scene di tavole imbandite, persone intente a cibarsi o, addirittura, opere dedicate a singoli prodotti.
Pittori, scultori e, dall’800, fotografi si sono ispirati al cibo. Tra gli artisti che hanno utilizzato maggiormente ed ottenendo migliori risultati il cibo nelle loro opere non possiamo non citare il pittore italiano Giuseppe Arcimboldo. Nel 500 iniziò a dipingere figure antropomorfe con frutta e verdura, dando vita ad una serie di opere, in particolare Le quattro stagioni, apprezzate ancora oggi per l’originalità e per il senso del grottesco che trasmettono. Altro artista italiano che mise il cibo al centro della propria produzione fu Michelangelo Merisi, Caravaggio. Proprio con la sua opera Canestra di frutta, la pittura delle nature morte viene elevata al rango di altri generi, come quello storico. La frutta è l’unica protagonista del dipinto e simboleggia, con le sue imperfezione e “malattie”, la precarietà della vita umana. Altra opera, tra le più importanti, di Caravaggio è Bacco, anche qui è presente una natura morta, accompagnata dall’immancabile simbolo del dio pagano: il vino. Avvicinandoci ai giorni nostri, come non ricordare le opere eclettiche e provocatorie di Andy Warhol? Dalla zuppa Campbell’s, tra i soggetti prediletti dall’artista, alle banane, passando per la Coca Cola.
Ma torniamo ad oggi. Ormai l’arte passa anche dai social, ad esempio su Instagram ci sono molti giovani artisti che pubblicano i loro scatti ed hanno fatto di questo binomio il loro tratto distintivo.
Ve ne segnaliamo tre:
Made by Helga – Helga Stentzel. Visual artist e appassionata di fai da te. Il minimalismo e la semplicità sono la sua cifra stilistica insieme ad un’ironia che colpisce. I suoi soggetti sono molto vari e spesso riguardano il cibo: il formaggio diventa un foglio che esce da una stampante, le noci vengono trasformate in orsi, gli orsetti gommosi sostituiscono gli acini e compongono un grappolo d’uva, le bustine da te diventano due innamorati che si guardano ed infine le uova. Queste, infatti, soprattutto sode e quando si spaccano facendo fuoriuscire un po’ di albume, sono tra i suoi soggetti preferiti. Uova che assumono sembianze umane o che diventano tavolozze di colori per dipingere;
Tommiiib – Tommaso Baldi, visual designer. Anche lui ha uno stile minimale, pulito ma creativo e realizza bellissimi scatti, monotematici o composizioni, di cui i protagonisti sono dolci, caffè, verdura, frutta o anche bevande alcoliche come la vodka;
Art vs Food. Stavolta si tratta di una pagina fondata da Alessandro Spallutto che comprende opere di diversi artisti. Tecniche differenti con un unico filo conduttore: il cibo che diventa arte ed anche qui si trasforma. Di volta in volta, una banana diventa un tubetto di dentifricio, una tavoletta di cioccolato una bomba a mano, una noce di cocco un ombrello. Insomma, in tutti i casi la parola d’ordine è Fantasia Fantasia Fantasia.
Andate a dare un’occhiata e fateci sapere se vi piacciono, nel frattempo noi continueremo le nostre ricerche e speriamo di darvi presto nuovi spunti.